

parlavamo di quanto è difficile vedere il proprio lavoro / bisogna sempre ricordare due cose / la prima è saper osservare il proprio lavoro / come se non lo si fosse creato in prima persona / la seconda d’altro canto è sapere quando fermarsi / perché la maggior parte delle opere sono rovinate perché hanno troppo / invece che troppo poco / le persone non si fermano quando dovrebbero
userò lo stesso materiale per ogni cosa / penso che userò qualcosa di concreto / o di pietra / che sia di questa grandezza / ed alto un metro un metro e mezzo / di qualunque sezione quadrata / rettangolare / non importa / ma l’importante è che siano uguali / e tanti pezzi / li metterò in piedi o sdraiati
in relazione anche al luogo visto prima / voglio usare lo stesso materiale / pietre rosse / come quei mattoni / o bianche / qualsiasi / ma sempre le stesse / così che tu possa vedere il materiale in ogni passaggio
a partire da qua / l’angolo nel muro crea due linee / una che arriva nel punto in cui eravamo prima / ed una verso il forte / sarà semplice seguendo le linee del muro orientarci / questi spazi sono già molto forti / basterà una linea là fuori / qua è a posto non devo fare nulla
credo di volere qualcosa che parta là / forse può essere abbastanza / magari una linea in quella direzione / e un’altra che parta da qua / così da là si vedrà l’inizio di questa linea / e da qua avrai l’ altra linea di fronte / formando un insieme così / ma in grande
fotografo in questo modo per ricordarmi dove mi trovo / quindi dopo avere preso un bello scorcio mi giro e faccio un’altra foto / per riuscire a creare un tutt’uno nella mia mente
fai una ripresa da qua verso il basso / saranno forse abbastanza cinque o sei linee / una due tre quattro cinque / cinque o sei pezzi
sulla terrazza del forte metterei solamente un segno centrale / ma forse nemmeno perché va già bene
non ha bisogno di essere segnata / è già delimitata in basso / voglio fare delle linee di connessione / qua non bisogna connettere / solo segnare il centro / che però si percepisce già da sé / è risaltato dai muri laterali / non si potrebbe che mettere qualche pezzo
credo quindi che sia importante / sia qua che dall’ altra parte / mettere un minimo di pezzi necessari per unire tutto / parte di quello che voglio fare / in entrambi i casi / è provare a creare una situazione / in cui il luogo in sé / abbia già la presenza che ricerco nella scultura / a forte marghera voglio la giungla / la foresta quale una specie di scultura / in cui il tracciato / ruberà spazio alla vegetazione / e le pietre faranno da punteggiatura nei punti di sosta / ma nulla più
e qua quello che devo fare / è in un certo modo isolare diverse parti del forte / ma allo stesso tempo / legarle tutte assieme / idealmente voglio creare un atmosfera / in cui si guardi alle diverse scale / come alle linee di pietre / sentire le scale come sculture nell’architettura / ma tutto questo deve essere unito / come un unico luogo / con quello che già c’ era / e ciò che io dispongo / perché il mio lavoro / è mostrare quello che già c’ era / in un ottica diversa / starò molto attento a non mettere troppo
sono entrambi forti / forti che diventano giungla / rovine di fortificazioni / le due fortificazioni ai poli di Venezia / terra e mare / l'idea della rovina / di un edificio che sta morendo / torna indietro alla terra / è un’idea davvero interessante / un’idea complessa / romantica ma anche arrabbiata / idea di incuria / è una cosa complessa
sono due luoghi ai lati di Venezia / che sono diventati invisibili / in un certo modo / in questa affollata di turisti / profondamente organizzata / centrificata situazione turistica / sono due luoghi evasi / nessuno li conosce / la gente se ne è dimenticata / e questo mi interessa ugualmente / posso dare attenzione a diverse questioni / se scrivo qualcosa se parlo di questa situazione / o se le assegno un nome o due nomi in relazione / o qualcosa del genere
e questo è ugualmente interessante / in questo caso per esempio / queste costruzioni sono importanti / quanto questo mastio / perché questo luogo esiste / in relazione a quelle costruzioni / e agli alberi / alle rovine / alla boscaglia.
quello che è una rovina per i palazzi è la giungla per la terra / è buffo / perché il primo è usualmente un termine negativo / mentre il secondo no / il paesaggio è cresciuto oltre / è diventato selvaggio / ma questo ha una connotazione meno negativa di una costruzione pericolante / questo anche è romantico / ma non allo stesso modo di una giungla / Ci sono diverse cose a cui pensare / sono molto felice che da questa visuale si possa focalizzare la zona dietro il forte / perché quando siamo arrivati da là / la nostra attenzione era focalizzata sul forte / guardare indietro da qua / suggerisce che tutte le zone limitrofe testimoniano vita / quelle costruzioni tradiscono vita umana / questo mastio centrale invece / è lavoro / soldati / armi da fuoco / battaglie / ed è una grande e possente architettura / quelli sono edifici ordinari / dove vivevano i militari / suggerisce un particolare indizio di presenza umana
non mi piace pensare alle scultura / all’idea di arte / mi piace e vivo grazie alla sensazione che certi oggetti / e certe persone / hanno una specie di presenza / che mi sconcerta / e questi mi fanno vedere le cose / come non le avevo ancora viste / ma non voglio stringere questo in una categoria e chiamarla arte / perché li isolerebbe da tutto il resto
questo è il punto / è questa energia che io cerco di mettere insieme / di trovare nei differenti elementi / le pietre che metto a terra / gli alberi / la giungla / quelle costruzioni / questo forte / le rovine limitrofe / ma anche presi all’unisono hanno questa forza
indicare che / essendo tutti insieme a formare questo luogo / sono un’unica cosa / sono parte di un’unica forza / si concretizzano tutti in una parola non molto usata / nuministica / intesa come presenza di spiritualità / o presenza di qualcosa di supplementare / qualcosa di più di una presenza ordinaria / una specie di folgore / di illuminazione / creata di particolari speciali.
ma anche certe persone hanno questa presenza / si utilizzano diverse parole / puoi dire “carismatico” / o qualcosa del genere / ma è una caratteristica che non ha niente a che fare con le categorizzazioni delle cose materiali / con le categorie strumentali / ha che fare il modo in cui qualcosa nel mondo / incide sulle persone
la parola arte è troppo stretta / è troppo limitata / quindi in un certo modo cerco di rompere questo schema
queste linee che metto / non voglio che siano identificate principalmente come sculture / ovviamente lo sono / ma è per il contesto in cui viviamo / voglio unicamente che siano là / a volte ricordo / voglio pensarle come se potessero essere là per sempre / non penso che debbano apparire vecchie / ma intendo che tu non sappia il motivo per cui sono state poste / e nonostante ciò appartengano al luogo
questo è un modo particolare di identificarsi nella scultura / guardarla non sapendo il perché sia stata posta là / il dispositivo di esposizione di una mostra ufficiale è una cosa che non mi interessa / è un gioco di definizioni / ma allo stesso tempo è un gioco in cui io esprimo qualcosa di davvero importante per me / un’esperienza estremamente potente / e principalmente non posso ricrearla con le parole / posso raccontarti ciò che penso riguardo a questa esperienza
è la situazione che creo / l’insieme delle linee di pietra / di quegli edifici / questo spazio / la sua storia / la sua memoria storica / e tutte queste cose messe insieme non siano un’offesa
se non ferisce il luogo / non importa più il nome che gli dai
FORTE MARGHERA
Paolo / si può raggiungere l’isola difensiva tramite una gondola che faccia da spola Nonas / questo mi interessa / davvero questo mi interesserebbe
perché è confinata / ha una forma interessante / ma penso che possiamo pianificare un serio / possiamo proseguire il suo tracciato come un disegno / facendo un disegno su carta che possa diventare un percorso
in alcuni punti una pietra / qualche pietra / solo come una specie di segno / ma niente di più / e non offenderebbe nulla / e se ci fosse una carta topografica dell’isola sarebbe ottimo / anche solo per vedere le differenti altezze
penso che sarebbe interessante in una situazione come la biennale / perché sarebbe l’unico posto nella natura / in tutta la manifestazione / è una giungla / e non è una finta giungla / questo è un posto davvero selvaggio / con dei confini naturali / non artificiali / dati dall’acqua / quello che sto provando a pensare / riguarda la possibilità di uscire dallo schema del museo / la biennale è formata da un museo / un altro museo / ed un altro museo ancora / è tutta arte in spazi ufficiali / a volte ci sono spazi aperti / ma sono come giardini / non sono veramente nella natura / ma questo è davvero separato / non è un museo / disegnerò il percorso / tutto il resto va lasciato
e questa è l’unica cosa che voglio manipolare / pulire il tracciato / ed anche quando si tagliano le piante vorrei che venissero buttate ai lati / non portate via / solo messe agli angoli per lasciarle scomparire / quindi principalmente tagliare dove si passa / e nulla di più / vorrei togliere questa rete divisoria / e parte del tracciato passerà sulla zona più alta / creando non una linea perfetta / ma come un tracciato nella foresta / necessario per camminare / non dev’essere niente più che qua / giusto che la gente possa camminare / e che si veda che c’è un percorso / ma non deve essere dritto / possiamo parlarne / ma se fosse possibile sarebbe grande / l’unico problema sarà trattenersi dal pulire troppo
quello che voglio fare / in entrambi i casi / è provare a creare una situazione in cui / il luogo in sé abbia già la presenza che ricerco nella scultura / a forte marghera voglio la giungla / la foresta quale una specie di scultura / in cui il tracciato ruberà spazio alla vegetazione / le pietre faranno da punteggiatura nei punti di sosta / ma nulla più